Polonio

Il polonio è un elemento radioattivo presente naturalmente nella crosta terrestre in concentrazioni minime. È molto volatile e ha un basso punto di fusione. Inoltre, la sua composizione comprende 41 isotopi tossici, motivo per cui deve essere maneggiato con estrema cautela. Scopri di più sulle sue caratteristiche, chi lo ha scoperto, l’origine del suo nome e i suoi usi moderni.

Cos’è il polonio?

È un metalloide o semimetallo della tavola periodica segnato con il numero atomico 84. Il suo colore è grigio argento e si trova nell’ambiente sotto forma di 2 allotropi. È un metallo molto reattivo, con caratteristiche simili al bismuto e al tellurio. Inoltre, dato il suo basso punto di fusione, ha caratteristiche di semiconduttore stabili.

Simbolo del polonio

Po Il suo nome deriva dalla Polonia, paese d’origine del suo ritrovamento. Fu il luogo di nascita della scienziata Marie Curie, la sua scopritrice, e le fu dato questo nome in suo onore.

Caratteristiche del polonio

L’elemento Polonio si trova nel gruppo 16 sotto il simbolo Po sulla tavola periodica. È un semimetallo che ha proprietà tra metalli e non metalli e mostra conduttività elettrica quando la sua temperatura diminuisce. Inoltre è talmente volatile che diminuisce del 50% dopo circa 45 ore in aria ad una temperatura non superiore a 54,8°C. È formato da 41 isotopi, tutti instabili. Altre caratteristiche sono:

  • Condizione : solido.
  • Colore : grigio argento.
  • Sapore e odore : è inodore, con un leggero sapore metallico.
  • Tossicità : elevata, 10.000 volte superiore a quella del veleno da cianuro, pochi microgrammi possono essere fatali per l’uomo.
  • Radioattività : elevata, è uno degli elementi più radioattivi, emette particelle alfa tossiche.
  • Reattività : moderata, reagisce delicatamente con l’aria e non interagisce con l’acqua.
  • Struttura : È monoclina, cioè è costituita da un asse binario con un piano perpendicolare. Cambia però a seconda della temperatura, se è bassa forma un allotropo cubico giallo e se è alta è tetragonale rosso.
  • Solubilità : bassa, si dissolve rapidamente negli acidi e leggermente solubile negli alcali.
  • Composizione : Composto da 84 elettroni e protoni, accompagnati da 126 elettroni.

Proprietà chimiche e fisiche del polonio

  1. Numero atomico : 84
  2. Periodo : 6
  3. Blocca 😛
  4. Gruppo : 16
  5. Raggio medio: 190h
  6. Densità: 9196 Kg/m³
  7. Punto di fusione: 254 °C
  8. Raggio atomico: 135 ore
  9. Elettronegatività: 2.0
  10. Stato di ossidazione : 6, 4, 2, -2
  11. Raggio covalente (Å): 146h
  12. Punto di ebollizione: 962°C
  13. Elettroni per guscio: 2, 8, 18, 32, 18, 6
  14. Potenziale di prima ionizzazione (eV): 812,1 kJ/mol
  15. Configurazione elettronica: [Xe] 4f14 5d10 6s2 6p4
  16. Massa atomica (g/mol): 209,9824 u
  17. Conduttività termica: 20 W/(Km)
  18. Conduttività elettrica: 2,19 x 106 S/m

Origine del polonio

L’elemento chimico polonio fu scoperto da Marie Curie nel 1898. Lei e suo marito analizzarono le cause della radioattività del minerale Pechblenda o Uraninite. Originariamente chiamata Radio F, è stata ribattezzata in onore del luogo di nascita di Marie Curie, la Polonia. Sono riusciti a isolarlo dall’uranio, dal radio e dal bismuto utilizzando un elettroscopio ed emissioni di radiazioni. I campioni più radioattivi provenivano dall’elemento.

A cosa serve il polonio?

Sebbene gli usi del polonio siano limitati dalla sua elevata radioattività, viene utilizzato in dispositivi destinati a rimuovere le cariche statiche dagli articoli tessili. Inoltre, se miscelato con berillio, diventa una buona fonte di neutroni. Viene utilizzato nei pennelli che puliscono la polvere sulle pellicole fotografiche. Inoltre, essendo una fonte di calore leggera, viene utilizzato nei satelliti spaziali, dove è in grado di formare alte temperature ed emettere energia.

Cos’è il polonio 210?

È un isotopo del polonio radioattivo che possiede grandi quantità di energia e viene utilizzato come emettitore di calore nel settore spaziale. Inoltre, è un elemento altamente tossico presente nella crosta terrestre e nelle piante di tabacco in concentrazioni minime. È in grado di emettere radiazioni a corto raggio, che si diffondono lentamente nell’ambiente. Entra nel corpo attraverso l’ingestione di solidi o liquidi contaminati.

Avvelenamento da polonio

La dose letale per l’uomo è inferiore a 10 microgrammi, rendendo il polonio un composto più tossico del cianuro. Può entrare nel corpo attraverso lesioni, ingestione di bevande, solidi contaminati e inalazione di particelle alfa emesse dal metallo. L’organismo tollera comunque una dose minima che viene poi respinta naturalmente. Tuttavia, l’avvelenamento si verifica quando l’esposizione è prolungata e vengono ingerite grandi quantità. I sintomi e gli effetti sono:

  • Nausea, diarrea e vomito.
  • Disidratazione e salivazione eccessiva.
  • Stanchezza intensa e sintomi febbrili.
  • Basso voltaggio.
  • La perdita di capelli.
  • Forte mal di stomaco.
  • Gravi danni ai reni e ai polmoni.
  • Fallimento del sistema immunitario, che può portare anche alla morte.

In conclusione, questo metalloide si distingue per la sua elevata radioattività, il che significa che ha poche applicazioni nel settore industriale. Unico isotopo utilizzato nell’industria, il polonio 210 viene utilizzato per emettere calore e produrre elettricità.