Argon

L’argon è uno dei gas inerti più abbondanti nell’atmosfera e costituisce l’1% del volume totale. È il 30% più pesante dell’aria, fisicamente e chimicamente stabile indipendentemente dalla temperatura o dalla pressione. Si trova anche in particelle minerali, meteoriti e allo stato naturale grazie all’isotopo K 40 o potassio. Scopri di più su questo elemento chimico.

Cos’è l’Argon?

È un elemento chimico appartenente al gruppo dei gas rari della tavola periodica. È il terzo di essi ed è un gas inerte, incolore e insapore con una bassa percentuale di reattività con altri composti. Inoltre rappresenta lo 0,934% dell’aria secca, il suo numero atomico è 18 con struttura monoatomica,

Simbolo dell’argon

Ar Il suo nome deriva dal greco ἀργός o argos il cui significato è inattivo o non reattivo. Nel 1785, lo scienziato Henry Cavendish osservò che nell’aria era abbondante un elemento simile all’azoto, ma con una densità maggiore e senza reazioni chimiche. Per questo motivo è considerato un elemento pigro.

Caratteristiche dell’argon

È un elemento chimico, è incolore, inodore e insapore. Data la sua bassa carica negativa, non forma tanti composti quanto altri elementi, ad eccezione del fenolo e dell’idrochinone. Altre caratteristiche della tavola periodica dell’argon sono:

  • Stato : Gassoso, ma se sottoposto alla pressione atmosferica con una temperatura di -186ºC può diventare liquido.
  • Tossicità : il gas argon è inerte e non può causare reazioni tossiche.
  • Reattività : È zero, perché è un gas raro.
  • Struttura : È monoatomico, cioè i suoi atomi nel nucleo sono uniti senza frammentarsi. Nei suoi gusci di valenza ha 8 elettroni, con tutti gli orbitali pieni di energia.
  • Solubilità : è solubile in acqua, senza sapore né colore.
  • Cristallizzazione : i suoi atomi si condensano quando la temperatura scende a -186°C, formando piccoli cristalli.

Proprietà chimiche e fisiche dell’Argon

  1. Numero atomico : 18
  2. Periodo : 3
  3. Blocco : P
  4. Gruppo : 0
  5. Raggio covalente (Å): 97 pm
  6. Densità: 1,784 Kg/m3
  7. Punto di ebollizione: – 185,85°C
  8. Punto di fusione: -189,35°C
  9. Raggio atomico: 71
  10. Elettroni per livello: 2.8.8
  11. Elettronegatività: zero
  12. Calore specifico: 520 J/(K kg)
  13. Configurazione elettronica: [Ne]3s23p6
  14. Massa atomica (g/mol): 39.948 u
  15. Conduttività termica: (300K) 0,01772 W/(Km)
  16. Pressione critica: 4.898.106

Origine dell’Argon

Nel 1785 il chimico Henry Cavendish notò che nella composizione dell’aria era presente un altro gas simile all’azoto. Si trattava dell’elemento argon, molto più denso e meno reattivo del precedente. Poi, nel 1894, i chimici Ramsey e Rayleigh riuscirono a isolarlo rimuovendo ossigeno, anidride carbonica e azoto dall’aria.

Quindi era visibile da alcune linee che emetteva durante lo studio spettroscopico. Ciò ne ha confermato le proprietà come composto, collocandolo nella categoria dei gas con poche reazioni chimiche. È stato anche il primo gas inerte o raro isolato sul pianeta, che non ha mostrato inattività.

A cosa serve l’Argon?

Il suo utilizzo si estende ai campi industriali, medici e scientifici nella creazione di atmosfere non reattive. In questo modo non si verificano effetti chimici tossici nelle sue diverse applicazioni, che sono:

Industriale

È utile nella produzione di lampadine a incandescenza, poiché ne protegge i filamenti e ne prolunga la durata. Inoltre, viene utilizzato nei tubi fluorescenti simili al neon, con luci tra il blu e il viola. Inoltre, viene utilizzato nella saldatura dei metalli, prevenendo così l’azione negativa dell’ossigeno e dell’azoto su di essi.

Medicinale

In campo medico viene utilizzato in chirurgia per rimuovere il tessuto canceroso, funzionando come un liquido criogenico. Inoltre, viene utilizzato per correggere condizioni oculari come distacco della retina, emorragie, glaucoma e usura della macula.

Scienziato

È comune utilizzare l’argon nella creazione di apparecchiature di laboratorio mescolato con elio e neon per rivestire i contenitori Geiger con radioattività. Inoltre, viene utilizzato come gas vettore nella gascromatografia o nella volatilizzazione di campioni chimici. Anche altre applicazioni riguardano la produzione di titanio e altri tipi di elementi reattivi.

Dove prendiamo l’argon?

Nella sua forma naturale si ottiene grazie all’isotopo K 40 del potassio, presente in natura. Inoltre, ciò si ottiene attraverso la separazione dell’aria in impianti speciali, l’aria risultante viene liquefatta e distillata in frazioni. Poiché il suo punto di ebollizione è simile a quello dell’azoto, il campione puro viene riscaldato e bruciato con l’idrogeno, eliminando così l’ossigeno. Il processo si conclude con la distillazione per isolare l’elemento allo stato puro.

In breve, l’argon è un gas nobile e inerte, senza sapore né odore. Data la mancanza di reazioni chimiche, è ampiamente utilizzato nell’industria, nella medicina e nella scienza per i progressi tecnologici e la creazione di oggetti leggeri.