Acido cinnamico – c9h8o2, 621-82-9

L’acido cinnamico è un composto organico dall’aroma gradevole. Si trova nella cannella e ha varie applicazioni nell’industria dei profumi, degli aromi e in quella farmaceutica.

Nome IUPAC Acido (2E)-3-fenilprop-2-enoico
Formula molecolare C9H8O2
numero CAS 621-82-9
Sinonimi Acido (E)-3-fenilprop-2-enoico, acido trans-cinnamico, acido 3-fenilacrilico
InChI InChI=1S/C9H8O2/c10-9(11)7-6-8-4-2-1-3-5-8/h1-7H,(H,10,11)

Proprietà dell’acido cinnamico

Formula dell’acido cinnamico

La formula dell’acido 3-fenilacrilico è C9H8O2. È costituito da nove atomi di carbonio, otto atomi di idrogeno e due atomi di ossigeno. La formula molecolare rappresenta i tipi e il numero di atomi presenti in una molecola.

Massa molare dell’acido cinnamico

La massa molare dell’acido 3-fenilacrilico si calcola sommando le masse atomiche dei suoi elementi costitutivi. Con una formula C9H8O2, la sua massa molare è di circa 148,16 grammi per mole. La massa molare è essenziale per determinare la quantità di una sostanza contenuta in una determinata quantità.

Punto di ebollizione dell’acido cinnamico

L’acido 3-fenilacrilico ha un punto di ebollizione compreso tra 300 e 310 gradi Celsius. Il punto di ebollizione è la temperatura alla quale una sostanza passa dalla fase liquida a quella gassosa. Il punto di ebollizione dell’acido 3-fenilacrilico influenza le sue applicazioni e il suo comportamento durante vari processi.

Punto di fusione dell’acido cinnamico

Il punto di fusione dell’acido 3-fenilacrilico varia da 133 a 136 gradi Celsius. Il punto di fusione è la temperatura alla quale una sostanza passa dallo stato solido a quello liquido. Il punto di fusione dell’acido 3-fenilacrilico è utile per la sua identificazione e caratterizzazione.

Densità dell’acido cinnamico g/mL

L’acido 3-fenilacrilico ha una densità di circa 1,247 grammi per millilitro. La densità rappresenta la massa di una sostanza per unità di volume. La densità dell’acido 3-fenilacrilico aiuta a determinarne il comportamento in diversi solventi e la sua idoneità per applicazioni specifiche.

Peso molecolare dell’acido cinnamico

Il peso molecolare dell’acido 3-fenilacrilico è di circa 148,16 grammi per mole. Il peso molecolare è la somma dei pesi atomici di tutti gli atomi presenti in una molecola. È importante per vari calcoli e conversioni in chimica.

Acido cinnamico

Struttura dell’acido cinnamico

L’acido 3-fenilacrilico ha una struttura caratterizzata da un gruppo fenile attaccato a una porzione di acido acrilico. Esiste come isomero trans ed è rappresentato dalla formula chimica dell’acido (2E)-3-fenilprop-2-enoico. La struttura dell’acido 3-fenilacrilico ne influenza la reattività e le proprietà.

Solubilità dell’acido cinnamico

L’acido 3-fenilacrilico è scarsamente solubile in acqua ma si dissolve facilmente in solventi organici come etanolo e acetone. La solubilità si riferisce alla capacità di una sostanza di dissolversi in un solvente. La solubilità dell’acido 3-fenilacrilico influisce sulle sue applicazioni e formulazione in diversi settori.

Aspetto Polvere cristallina bianca
Peso specifico 1.247 g/ml
Colore Da incolore a giallo pallido
Odore Dolce, simile al miele
Massa molare 148,16 g/mole
Densità 1.247 g/ml
Punto di fusione 133-136°C
Punto di ebollizione 300-310°C
Punto flash 161°C
solubilità in acqua Leggermente solubile
Solubilità Solubile in solventi organici come etanolo e acetone
Pressione del vapore 0,0002 mmHg
Densità del vapore 5.08 (antenna = 1)
pKa 4.44
pH 3.8-4.4

Sicurezza e pericoli dell’acido cinnamico

L’acido 3-fenilacrilico presenta bassi rischi per la sicurezza, ma è comunque importante maneggiarlo con cautela. Può causare irritazione agli occhi e alla pelle in caso di contatto diretto. Evitare l’inalazione di polveri o vapori poiché potrebbero irritare le vie respiratorie. In caso di ingestione accidentale, consultare immediatamente un medico. Si consiglia di indossare guanti e occhiali protettivi quando si lavora con l’acido 3-fenilacrilico. Conservarlo in un luogo fresco e asciutto, lontano da sostanze incompatibili. Sebbene siano generalmente sicuri, seguire sempre le procedure di manipolazione adeguate, inclusa una buona ventilazione e dispositivi di protezione individuale, per ridurre al minimo i rischi potenziali e garantire un ambiente di lavoro sicuro.

Simboli di pericolo Nessuno
Descrizione della sicurezza – Evitare il contatto diretto con gli occhi e la pelle\n- Usare guanti e occhiali protettivi\n- Garantire una buona ventilazione\n- Tenere lontano da sostanze incompatibili
Numeri di identificazione delle Nazioni Unite Non applicabile
Codice SA 29163900
Classe di pericolo Non classificato come pericoloso
Gruppo di imballaggio Non applicabile
Tossicità Bassa tossicità

Metodi di sintesi dell’acido cinnamico

Esistono diversi metodi per sintetizzare l’acido 3-fenilacrilico.

Un approccio comune è la reazione di Perkin, che prevede la condensazione della benzaldeide con l’anidride acetica in presenza di un catalizzatore basico, come l’acetato di sodio . Questa reazione produce acido 3-fenilacrilico come prodotto desiderato.

Un altro metodo è la condensazione di Knoevenagel, in cui la benzaldeide reagisce con l’acido malonico o il suo estere in presenza di una base, come l’etossido di sodio. Questo processo porta alla formazione di derivati dell’acido 3-fenilacrilico.

Agenti ossidanti come il permanganato di potassio o il dicromato di potassio in un mezzo acido possono ossidare la cinnamaldeide per ottenere acido 3-fenilacrilico. Questa reazione converte il gruppo aldeidico della cinnamaldeide in un gruppo acido carbossilico, dando luogo alla formazione di acido 3-fenilacrilico.

Inoltre, sono stati esplorati metodi enzimatici, che utilizzano enzimi come la fenilalanina ammoniaca liasi, per la sintesi dell’acido 3-fenilacrilico dalla fenilalanina. Questi approcci biocatalitici offrono alternative più verdi e sostenibili.

Usi dell’acido cinnamico

L’acido 3-fenilacrilico trova varie applicazioni in diversi settori grazie alle sue proprietà versatili. Ecco alcuni usi chiave dell’acido 3-fenilacrilico:

  • Industria degli aromi e delle fragranze: l’industria degli aromi e delle fragranze utilizza l’acido 3-fenilacrilico come agente aromatizzante e esaltatore di fragranza nella produzione di alimenti, bevande e cosmetici, conferendo a questi prodotti una fragranza delicata, aromatica e gradevole.
  • Industria farmaceutica: l’industria farmaceutica utilizza l’acido 3-fenilacrilico come importante intermedio nella sintesi di composti farmaceutici. Serve come materia prima per produrre farmaci come antistaminici, agenti antinfiammatori e farmaci antifungini.
  • Assorbitori UV: le lozioni solari e i prodotti cosmetici utilizzano derivati dell’acido 3-fenilacrilico, come l’etil cinnamato e il metil cinnamato, come assorbitori UV per proteggere la pelle dai dannosi raggi ultravioletti.
  • Proprietà antimicrobiche: l’acido 3-fenilacrilico mostra attività antimicrobica contro batteri e funghi specifici, rendendolo un ingrediente prezioso negli agenti antimicrobici e nei conservanti per prodotti alimentari e cosmetici.
  • Applicazioni agricole: l’acido 3-fenilacrilico e i suoi derivati sono allo studio per il loro potenziale utilizzo come regolatori della crescita delle piante e pesticidi naturali. Possono stimolare la crescita delle piante e funzionare come composti di difesa contro parassiti e agenti patogeni.
  • Ricerca e sintesi chimica: l’acido 3-fenilacrilico funge da reagente in varie reazioni chimiche e come materia prima per la sintesi di altri composti nei laboratori di ricerca e industriali.
  • Stabilizzatori alla luce: la produzione di polimeri, rivestimenti e materie plastiche incorpora derivati dell’acido 3-fenilacrilico come stabilizzanti alla luce per proteggere questi materiali dal degrado causato dall’esposizione alla luce solare.
  • Conservanti alimentari: i derivati dell’acido 3-fenilacrilico, come il cinnamato di sodio e il cinnamato di calcio, agiscono come conservanti alimentari, prolungando la durata di conservazione dei prodotti e inibendo la crescita di microrganismi.

Domande:

D: Quanti possibili stereoisomeri sono possibili per la bromurazione dell’acido trans-cinnamico?

R: Durante la bromurazione dell’acido trans-cinnamico si formano due possibili stereoisomeri.

D: Qual è lo scopo di CH2Cl2 nella bromurazione dell’acido cinnamico?

R: CH2Cl2 (diclorometano) viene utilizzato come solvente nella bromurazione dell’acido 3-fenilacrilico per dissolvere i reagenti e facilitare la reazione.

D: L’acido cinnamico è un inibitore misto?

R: No, l’acido 3-fenilacrilico non è classificato come inibitore misto.

D: Cos’è l’acido cinnamico?

R: L’acido 3-fenilacrilico è un composto organico con la formula chimica C9H8O2. È un solido cristallino bianco con un caratteristico odore aromatico.

D: A cosa serve l’acido cinnamico?

R: L’acido 3-fenilacrilico viene utilizzato in vari settori tra cui aromi e fragranze, prodotti farmaceutici, assorbitori UV, agricoltura e come reagente di ricerca.

D: L’acido cinnamico è solubile in acqua?

R: L’acido 3-fenilacrilico è scarsamente solubile in acqua.

D: In cosa non è solubile l’acido cinnamico?

R: L’acido 3-fenilacrilico non è solubile in solventi non polari come l’esano.

D: Come si può rimuovere l’acido cinnamico?

R: L’acido 3-fenilacrilico può essere rimosso utilizzando tecniche come l’estrazione con solvente, la ricristallizzazione o la cromatografia.

D: Quale rapporto tra alcol e acido viene utilizzato per formare l’etil cinnamato?

R: Il rapporto alcol/acido per la formazione dell’etil cinnamato è 1:1.

D: Quanti grammi ci sono in una mole di acido cinnamico?

R: La massa molare dell’acido 3-fenilacrilico è di circa 148,16 grammi per mole.

D: Come si può sintetizzare l’acido cinnamico dalla benzaldeide?

R: L’acido 3-fenilacrilico può essere sintetizzato dalla benzaldeide mediante la reazione di Perkin o la condensazione di Knoevenagel.

D: Come si chiama la conversione della benzaldeide in acido cinnamico?

R: La conversione della benzaldeide in acido 3-fenilacrilico è nota come reazione di condensazione aldolica.

D: Come viene chiamato il prodotto quando il tribromuro di piridinio reagisce con l’acido trans-cinnamico?

A: Il prodotto formato dalla reazione del tribromuro di piridinio con l’acido trans-3-fenilacrilico è acido 3-fenilacrilico bromurato.

D: Come si può rimuovere l’acido cinnamico?

R: L’acido 3-fenilacrilico può essere rimosso utilizzando tecniche come l’estrazione con solvente, la ricristallizzazione o la cromatografia.

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